VIVERE, IN ATTESA DI ESSERE RICONOSCIUTI "RIFUGIATI POLITICI"
"Priorità ai randagi o ai migranti?"
Lettera aperta di SEL Palazzolo al loro sindaco
Il gruppo di migranti è ospite in una struttura ricettiva di Contrada Serrascimone
- Pubblicato Sabato, 28 Aprile 2012 03:24
- Scritto da Gaetano Guzzardo
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Nella foto, Fabio Fancello con uno dei migranti ospiti a Palazzolo Acreide |
Una lettera aperta indirizzata al sindaco Carlo Scibetta, dopo la notizia di una delibera della giunta a favore del ricovero e dell’assistenza ai cani randagi della città, per rimarcare, ancora una volta, come quell’intervento, che rappresenta senza dubbio un ulteriore atto di civiltà, nello stesso tempo, deve indurre ad una riflessione, se sia prioritario intervenire per accudire degli animali o dare dignità di sopravvivenza ad un gruppo di giovani migranti in attesa di asilo politico che attualmente vivono “dimenticati” in una struttura di Contrada Serrascimone, nell’ambito del progetto di assistenza della Protezione Civile.
Un gruppo che, fortunatamente, ha già avviato autonomamente, con l’ausilio del solo volontariato locale, tra cui appunto i ragazzi del Circolo di SEL di Palazzolo Acreide, un percorso di integrazione con la popolazione palazzolese, che si è dimostrata sempre aperta e accogliente nei loro confronti.
«E loro, i ragazzi di Serrascimone - sottolinea Fabio Fancello, coordinatore del Circolo palazzolese di SEL - hanno manifestato, sempre, un grande debito di riconoscenza nei confronti di questa città per quanto ricevuto umanamente e materialmente. Per cui è naturale, quindi, ed è comprensibile, umanamente, la loro aspirazione a vivere meglio ed in un modo più partecipato».
E la partecipazione passa innanzitutto dal conoscere la lingua della città e del Paese che li ospita, così come le leggi più importanti. Una partecipazione, che si sarebbe dovuta concretizzare attraverso un progetto PON che doveva essere avviato lo scorso inverno con un Istituto scolastico cittadino, e che oltre a fornire loro quei codici indispensabili per comunicare in terra straniera, li avrebbe impegnati in qualcosa di utile che non fosse quel solo “trascorrere la vita” in una struttura isolata dal contesto cittadino, in attesa che le autorità competenti decidano sul loro “status di rifugiati”. D’altra parte, conoscere la lingua è utile anche per la loro futura permanenza nel territorio italiano.
Quel progetto però, ricorda ancora Fancello, si arenò anche per le difficoltà poste dal Comune di Palazzolo nel mettere a disposizione due volte a settimana il pulmino dell’ente per accompagnare a scuola i migranti che abitano a due chilometri dalla città, tenendosi le lezioni, per un totale di 70 ore, d’inverno.
Mancanza di risorse economiche per carburante ed autista, furono allora le motivazioni. Quelle stesse risorse che oggi, denuncia SEL nella lettera aperta al sindaco Scibetta, l’amministrazione comunale ha potuto reperire per i cani randagi. E posta così la questione pare proprio che si debba scegliere una priorità.
A nostro giudizio entrambe le questioni sono iniziative di civiltà e miglioramento complessivo della qualità della vita di una comunità, e meritano, sia l’una che l’altra, tutta l’attenzione.
Ma è chiaro che, se scelta deve essere fatta, magari a causa delle difficoltà economiche nella quale oggi vivono gli enti locali, o perché lo richiede la programmazione e la distribuire delle risorse, non ci possono essere dubbi, e la priorità va data agli esseri umani e, in questo caso, ad un importante processo di integrazione che diventa “ricchezza” per l’intera comunità, in termine di trasferimento di valori, culture e rapporti sociali.
Le difficoltà di un ente non possono essere racchiuse nei costi irrisori dell’utilizzo per due volte la settimana di un pulmino e di un autista per 70 ore di lezioni. Le difficoltà dei Comuni oggi, purtroppo, vanno ben oltre, dai mancati trasferimenti statali e regionali, agli sprechi, o a quelle spese a volte “futili” riconducibili alla sfera dell’apparire e non dell’essere, e così via.
E chi sa, magari, come sostiene il Circolo di SEL, a volte queste scelte sono riconducibili ad “incidenti di percorso”, l’importante è prenderne atto e poterli correggere, sapendo, come in questo caso, che gli interlocutori sono esseri umani fuggiti già da una violenza, ed il loro “isolamento” corrisponde a sottoporli, sicuramente involontariamente, ad ulteriore violenza ed umiliazione.
Atteggiamenti, questi, che non appartengono alla storia e alle tradizioni di una città come Palazzolo, culla di civiltà e culture antiche che parlano di integrazioni e di solidarietà.
Questa la lettera aperta del Circolo di SEL di Palazzolo al sindaco Carlo Scibetta.
Gent.mo Sig. Sindaco,
apprendiamo dalla stampa di una delibera di Giunta che, sicuramente, ha il merito di incentivare una campagna di sensibilizzazione a favore dei cani randagi, al fine di ridurne la permanenza in canile e di assicurare il loro benessere. Si intuisce, anche se non detto, l’obiettivo di ridurre i costi di mantenimento a carico del Comune. Operazione, quest’ultima, pregevole.
È, indubbiamente, un tema importante su cui l’Amministrazione si impegna per contenere il fenomeno del randagismo, offrendo una casa ad animali poco fortunati.
Ritenendo valido l’impegno e comprendendo l’utilità di incentivare l’adesione di più persone al progetto, il prelievo di contributi dalle casse comunali, tuttavia, desta perplessità se rapportato ad altre lodevoli iniziative a cui l’Amministrazione si è sottratta per supposta carenza di fondi e, questo, in definitiva, a danno della Sua riconosciuta sensibilità. Carenza smentita dall’odierna iniziativa sui randagi.
Da quasi un anno, e veniamo alle perplessità, in c.da Serrascimone, "trascorre la vita” (è il caso di dire) una comunità di migranti richiedenti asilo, in attesa di conoscere il proprio destino, pendente, ancora, dalle decisioni degli Organismi preposti.
Per tutto il tempo trascorso ai migranti, sostenuti da organizzazioni sociali e politiche, tra cui la nostra, è unanimemente riconosciuta una lodevole capacità di integrazione con la popolazione locale, dimostratasi, anch’essa, aperta e accogliente.
Hanno manifestato, sempre, un grande debito di riconoscenza nei confronti di questa città per quanto ricevuto umanamente e materialmente. È naturale, quindi, ed è comprensibile, umanamente, la loro aspirazione a vivere meglio ed in un modo più partecipato.
Per spiegare le perplessità, entriamo nel merito di un progetto PON, predisposto da un Istituto Scolastico di Palazzolo. Si offriva loro l’occasione di abbattere una delle barriere più difficili per un migrante, la possibilità, cioè, di apprendere la lingua della popolazione ospitante, la lingua italiana ed una formazione civica.
Lo studio, con prove finali, avrebbe determinato un’attestazione utile di livello europeo, necessaria, tra l’altro, per un eventuale inserimento lavorativo, nonché per una più confacente valutazione da parte delle Commissioni preposte e chiamate a riconoscere il loro status.
Il Progetto, di rilevante capacità integrativa, ha determinato l’impegno di volontari, tra cui i giovani del nostro Circolo, per raccogliere le adesioni dei migranti “palazzolesi”, a sostegno dell’iniziativa dell'Istituto, consentendo la formazione delle classi.
L’avvio del progetto, da tenersi in ore serali e di inverno, è stato purtroppo impedito dall’impossibilità di trasferimento dei migranti, con idoneo mezzo, dalla loro residenza, a pochi chilometri dal paese, alla scuola e viceversa.
Un appello all’Amministrazione Comunale ad intervenire col proprio pulmino, non più di due volte la settimana e fino al raggiungimento delle ore previste di frequenza, da informazioni pervenute dai proponenti il Progetto, risulta respinto per mancanza di risorse economiche.
Risposta che alla luce del merito odierno sui randagi desta quantomeno perplessità, se non la si vuole definire mendace.
Un impegno minimo per il carburante e per l’autista, consentendo a quest’ultimo un recupero compensativo dell’impegno extra, avrebbe potuto rendere grande merito all’Amministrazione, per impegno umanitario e per sensibilità, a fronte di un fenomeno il più delle volte tragico.
L’Amministrazione, a suo tempo, ha lamentato di essere stata avvisata un paio di giorni prima dell’arrivo dei ragazzi di c.da Serrascimone. Se così non fosse stato, cioè se avvisata in tempo, quale contributo avrebbe dato per una causa di così alto contenuto sociale?
Il procedere dell’Amministrazione, nell’uno e nell’altro caso (randagi e migranti) lascia pensare ad un incidente di percorso. Ma viene da chiedersi, di conseguenza, se la stessa abbia o no un preciso ordine delle priorità, se prima viene l’animale o l’uomo, pur riconoscendo che entrambi i generi, come nel nostro caso, non sono idonei a far sentire il proprio peso dal punto di vista elettorale.
Dopo la superiore riflessione, dando seguito a precedente sollecito, La invitiamo a suggerire alla Sua parte politica consiliare di dar seguito alla costituzione della Consulta degli stranieri e a far sì che la Giunta Comunale possa dare un risvolto sociale più sensibile ed “umano” alle proprie deliberazioni, definendo opportunamente, e in tal senso, la priorità dei propri atti.
Confidando in una Sua attenta valutazione su quanto sopra, con l’auspicio di una attenta riflessione sulla necessaria priorità delle scelte, Le porgiamo cordiali saluti.
Palazzolo Acreide, 26 aprile 2012
apprendiamo dalla stampa di una delibera di Giunta che, sicuramente, ha il merito di incentivare una campagna di sensibilizzazione a favore dei cani randagi, al fine di ridurne la permanenza in canile e di assicurare il loro benessere. Si intuisce, anche se non detto, l’obiettivo di ridurre i costi di mantenimento a carico del Comune. Operazione, quest’ultima, pregevole.
È, indubbiamente, un tema importante su cui l’Amministrazione si impegna per contenere il fenomeno del randagismo, offrendo una casa ad animali poco fortunati.
Ritenendo valido l’impegno e comprendendo l’utilità di incentivare l’adesione di più persone al progetto, il prelievo di contributi dalle casse comunali, tuttavia, desta perplessità se rapportato ad altre lodevoli iniziative a cui l’Amministrazione si è sottratta per supposta carenza di fondi e, questo, in definitiva, a danno della Sua riconosciuta sensibilità. Carenza smentita dall’odierna iniziativa sui randagi.
Da quasi un anno, e veniamo alle perplessità, in c.da Serrascimone, "trascorre la vita” (è il caso di dire) una comunità di migranti richiedenti asilo, in attesa di conoscere il proprio destino, pendente, ancora, dalle decisioni degli Organismi preposti.
Per tutto il tempo trascorso ai migranti, sostenuti da organizzazioni sociali e politiche, tra cui la nostra, è unanimemente riconosciuta una lodevole capacità di integrazione con la popolazione locale, dimostratasi, anch’essa, aperta e accogliente.
Hanno manifestato, sempre, un grande debito di riconoscenza nei confronti di questa città per quanto ricevuto umanamente e materialmente. È naturale, quindi, ed è comprensibile, umanamente, la loro aspirazione a vivere meglio ed in un modo più partecipato.
Per spiegare le perplessità, entriamo nel merito di un progetto PON, predisposto da un Istituto Scolastico di Palazzolo. Si offriva loro l’occasione di abbattere una delle barriere più difficili per un migrante, la possibilità, cioè, di apprendere la lingua della popolazione ospitante, la lingua italiana ed una formazione civica.
Lo studio, con prove finali, avrebbe determinato un’attestazione utile di livello europeo, necessaria, tra l’altro, per un eventuale inserimento lavorativo, nonché per una più confacente valutazione da parte delle Commissioni preposte e chiamate a riconoscere il loro status.
Il Progetto, di rilevante capacità integrativa, ha determinato l’impegno di volontari, tra cui i giovani del nostro Circolo, per raccogliere le adesioni dei migranti “palazzolesi”, a sostegno dell’iniziativa dell'Istituto, consentendo la formazione delle classi.
L’avvio del progetto, da tenersi in ore serali e di inverno, è stato purtroppo impedito dall’impossibilità di trasferimento dei migranti, con idoneo mezzo, dalla loro residenza, a pochi chilometri dal paese, alla scuola e viceversa.
Un appello all’Amministrazione Comunale ad intervenire col proprio pulmino, non più di due volte la settimana e fino al raggiungimento delle ore previste di frequenza, da informazioni pervenute dai proponenti il Progetto, risulta respinto per mancanza di risorse economiche.
Risposta che alla luce del merito odierno sui randagi desta quantomeno perplessità, se non la si vuole definire mendace.
Un impegno minimo per il carburante e per l’autista, consentendo a quest’ultimo un recupero compensativo dell’impegno extra, avrebbe potuto rendere grande merito all’Amministrazione, per impegno umanitario e per sensibilità, a fronte di un fenomeno il più delle volte tragico.
L’Amministrazione, a suo tempo, ha lamentato di essere stata avvisata un paio di giorni prima dell’arrivo dei ragazzi di c.da Serrascimone. Se così non fosse stato, cioè se avvisata in tempo, quale contributo avrebbe dato per una causa di così alto contenuto sociale?
Il procedere dell’Amministrazione, nell’uno e nell’altro caso (randagi e migranti) lascia pensare ad un incidente di percorso. Ma viene da chiedersi, di conseguenza, se la stessa abbia o no un preciso ordine delle priorità, se prima viene l’animale o l’uomo, pur riconoscendo che entrambi i generi, come nel nostro caso, non sono idonei a far sentire il proprio peso dal punto di vista elettorale.
Dopo la superiore riflessione, dando seguito a precedente sollecito, La invitiamo a suggerire alla Sua parte politica consiliare di dar seguito alla costituzione della Consulta degli stranieri e a far sì che la Giunta Comunale possa dare un risvolto sociale più sensibile ed “umano” alle proprie deliberazioni, definendo opportunamente, e in tal senso, la priorità dei propri atti.
Confidando in una Sua attenta valutazione su quanto sopra, con l’auspicio di una attenta riflessione sulla necessaria priorità delle scelte, Le porgiamo cordiali saluti.
Palazzolo Acreide, 26 aprile 2012
Per il Circolo S.E.L. di Palazzolo Acreide
Il Coordinatore
Fabio Fancello
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